© Umberto Biagiola

 

 

Il Centro Studi Materiali e Tecniche ha partecipato al convegno che riunisce da tutto il mondo, a cadenza biennale, i maggiori esperti nel campo della neve e delle valanghe.

Con questa trasferta in Oregon, presso il centro congressi Riverhouse on the Deschutes, a Bend, Davide Rogora del CSMT ha illustrato nel corso di una settimana di intensi lavori i risultati di una ricerca originale. In collaborazione con la Scuola Centrale di SciAlpinismo, Davide e Gianni Perelli Ercolini (autori dello studio), si sono dedicati all’analisi delle conseguenze della scelta del punto di inizio scavo nell’autosoccorso in valanga.

In sintesi, un’indagine sperimentale che mette a confronto due tesi: quella adottata nei manuali tecnici predisposti dalla CNSASA (i.e. iniziare in prossimità della sonda che ha localizzato il soggetto sepolto dalla neve) vs una variante diffusa da altre fonti (i.e. iniziare ad una distanza -dalla sonda- crescente in funzione della profondità di seppellimento del soggetto da estricare). I risultati esposti hanno suscitato notevole interesse fra gli addetti e una successiva presentazione è stata fornita, su invito, anche in occasione dei lavori della Commissione Soccorso in Valanga di CISA/IKAR riunita a Dobbiaco per l’annuale convegno.

Dalle evidenze raccolte si può confermare che attenersi al protocollo di scavo indicato nei manuali tecnici del CAI consente di massimizzare le probabilità di sopravvivenza per il soggetto sepolto dalla valanga.

 

 

 

 

 

 

© Claudio Artoni

 

 

Dettagli e risultati dello studio si possono trovare nell’articolo messo agli atti del convegno, raggiungibile sulla preziosa piattaforma della Montana State University che raccoglie l’intero archivio degli articoli ISSW, qui:

DIG CLOSE, DIG FAST. A STUDY ON THE CONSEQUENCES OF EXCAVATION START POINT CHOICE IN AVALANCHE COMPANION RESCUE, International Snow Service Workshops (ISSW) Proceedings professional paper or poster talk citation record. - Montana State University Library

Per agevolare una maggior diffusione dei contenuti, la versione in lingua italiana del medesimo articolo è disponibile nell’archivio del CSMT, qui:http://www.caimateriali.org/images/pdf/ISSW2023_paper_276-ITA.pdf

 

 

 

 

 

 

 

Dicembre 2022, dopo 3 anni di “pausa”, Il CAI rientra nell’UIAA.

Una notizia che ci fa piacere e che speriamo sia segno di una ripresa di piena collaborazione nelle commissioni tecniche di lavoro presenti nell’UIAA e che storicamente vedevano il CSMT impegnato tra i principali attori nella Safety Commission. A seguire un pezzo tratto dal portale del CAI “Lo Scarpone” in cui si dà la notizia del rientro del Club alpino Italiano nell’UIAA.

“Il Comitato centrale di indirizzo e controllo ha deliberato all’unanimità a favore del reingresso nell’UIAA. La Federazione Internazionale aveva già proposto una mozione per il reintegro dell’Italia a Banff, in occasione dell’ultima assemblea generale.

Per il Club Alpino Italiano si apre una nuova stagione, con lo sguardo rivolto alle relazioni internazionali. Lo scorso sabato 19 novembre, il Comitato centrale di indirizzo e controllo ha votato a favore del reingresso del Sodalizio nell’Unione internazionale delle associazioni di arrampicata e alpinismo. Fondata nel 1932, l’organizzazione ha una presenza globale in sei continenti in rappresentanza di 90 associazioni e federazioni di 67 paesi. Tra i fondatori c’è anche il Club alpino italiano. «È arrivato il momento di potenziare le relazioni internazionali, con una serie di rapporti bilaterali con le principali organizzazioni alpinistiche e non solo», ha spiegato Pier Giorgio Oliveti, delegato all’UIAA dalla Presidenza generale. «Oggi, l’attenzione dell’Unione è rivolta verso i temi ambientali, lo sviluppo della montagna, l’inclusione e la valorizzazione delle giovani generazioni», continua. Durante l’assemblea generale dell’UIAA, che si è tenuta nella cittadina canadese di Banff, in Canada, lo scorso 2 novembre, il Sodalizio era stato invitato come ospite per assistere ai lavori. In quell’occasione, l’approvazione di una mozione speciale ha aperto al reingresso del Club alpino italiano come membro dell’Unione. In seguito è arrivato il voto favorevole del Comitato centrale, in attesa della ratifica ufficiale dell’UIAA.”

L’articolo intero si trova qui: https://www.loscarpone.cai.it/dettaglio/club-alpino-italiano-uiaa/

Congratulazioni Vittorio!

Domenica 23 ottobre 2022 durante i lavori dl XII congresso degli Istruttori Nazionali del Club Alpino Italiano è stato conferito all’amico INA-INSA Vittorio Bedogni, il prestigioso premio dedicato alla memoria degli Istruttori Nazionali Pietro Gilardoni e Guido Della Torre. Premio che viene assegnato con cadenza triennale a chi:

  • abbia svolto attività di assoluto rilievo nell’insegnamento dell’alpinismo e nella prevenzione degli incidenti in montagna.
  • abbia portato innovazioni tecniche di rilevanza fondamentale e nelle metodiche di arrampicata e nel campo dei materiali alpinistici.
  • abbia svolto un’attività di particolare rilievo a favore della Commissione Nazionale Scuole di Alpinismo, Scialpinismo e Arrampicata del CAI.
  • si sia reso meritevole, attraverso scritti e opere nel campo della cultura alpinistica, con particolare riferimento ai problemi relativi alla pedagogia e alla pratica dell’alpinismo.

A leggere queste indicazioni per l’assegnazione del premio, possiamo affermare senza alcun dubbio che sembrano davvero cucite a misura su Vittorio che, nella sua lunga carriera di Istruttore e componente del CSMT, tanto si è speso per interpretarle, ad alto livello, in tutto il suo operato.

Per Vittorio questo riconoscimento ha un significato particolare: durante la consegna del premio ha infatti ricordato come il giorno dell’incidente che costò la vita a Pietro e Guido, egli fosse presente nello stesso luogo, appena qualche metro più in basso, sullo stesso itinerario lungo il versante italiano del Monte Bianco. Solo il fato volle che la sua cordata non venisse travolta dalla scarica di ghiaccio che fu fatale per i primi.

Grazie Vittorio per il grande lavoro che hai portato avanti in questi anni e ancora tante congratulazioni!

Il Centro Studi Materiali e Tecniche del CAI ha ospitato il 7 e 8 aprile u.s. le Scuole nazionali tecniche del CNSAS per una sessione di test sull’impiego dei cordini iperstatici nelle manovre di soccorso

Nel corso del 2022 è stata avviata un’estesa campagna di test sui cordini iperstatici. La ricerca è condotta dalle Scuole nazionali del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, allo scopo di verificarne l’impiego nelle manovre di soccorso.

Da alcuni anni sono stati introdotti nel mercato cordini di nuova generazione, costruiti con materiale diverso dalla poliammide che costituisce le normali corde dinamiche, con caratteristiche molto diverse.

L’impiego di tali cordini rappresenta un campo di indagine del tutto aperto, che può aprire allo sviluppo di nuove tecniche e metodologie per il soccorso in montagna; tuttavia è necessario approfondire con cura i limiti di utilizzo, affinché la sicurezza delle operazioni venga sempre garantita.

Nel corso delle prove sono state sperimentate simulazioni di caduta sia del soccorritore che della barella, allo scopo di verificare la capacità di assorbimento di energia dei cordini e per mettere a punto le tecniche che rendono minime le sollecitazioni.

Il lavoro, che valorizza la sinergia fra strutture tecniche del CAI e del CNSAS, proseguirà con ulteriori sessioni sia presso la Torre dei Materiali che presso il Laboratorio del Centro Studi Materiali e Tecniche.