Il Centro Studi Materiali e Tecniche del CAI

Il CENTRO STUDI MATERIALI e TECNICHE (CSMT) è una struttura operativa del CAI che dal giugno 2009 è subentrata alla Commissione Centrale per i Materiali e le Tecniche (CCMT). Il CSMT si occupa dei problemi di sicurezza connessi all'attività alpinistica e all'arrampicata; la sua attività è complementare a quella della Commissione Nazionale Scuole di Alpinismo (CNSASA), cui fornisce informazioni su particolari aspetti tecnici della sicurezza nella progressione in montagna o in falesia. E' attualmente composto da un ristretto numero di persone, incaricato dal Consiglio Centrale del CAI; sono inoltre presenti sul territorio nazionale due distaccamenti, le Strutture Periferiche Materiali e Tecniche Veneto-Friulano-Giuliana (CSMT VFG) e Lombarda (CSMT LOM), che vanno citate per il contributo dato alla nostra attività. 

Il CSMT si avvale inoltre del supporto di consulenti esterni e, per le prove sul campo, della collaborazione di tanti alpinisti, in particolare di Istruttori; un valido sostegno è di frequente fornito dalla Scuola Alpina Guardia di Finanza.

L'attività sperimentale si svolge per la massima parte a Padova. I test sui vari materiali sono effettuati presso il nuovo Laboratorio di Villafranca Padovana, mentre le prove che coinvolgono cadute di masse o di persone si eseguono alla Torre, presso il Centro Sportivo F. Raciti.

Nascita e impostazione

Nata a metà degli anni Sessanta del secolo scorso la CCMT, ora CSMT, opera nell'ambito della struttura centrale CAI e ha come obiettivo lo studio, teorico e pratico, dei problemi legati alla sicurezza nella progressione in montagna e in parete; studia inoltre le caratteristiche di resistenza e le prestazioni delle attrezzature alpinistiche e speleologiche.

Quest’attività è stata svolta, fin dagli inizi, in stretta collaborazione con l'analoga Commissione dell'UIAA (Unione Internazionale Associazioni Alpinistiche): la Commission de Sécurité. 

Il lavoro comune dei due organismi riguarda in particolare la definizione delle Norme che regolano l'assegnazione, ai prodotti nel campo dell'attrezzatura alpinistica, del Marchio di qualità, ormai più conosciuto con il suo nome inglese/francese LABEL UIAA, nonché al controllo della corretta utilizzazione del Label da parte dei fabbricanti. Non bisogna però scordare che la Commissione Sicurezza dell'UIAA si occupa anche di tutti gli altri problemi tipici della nostra Commissione, ne siano esempio l'adozione del nostro "mezzo barcaiolo" (Italian Hitch) come "nodo UIAA" e più in generale l'attenzione ai problemi di assicurazione dinamica.

Un po' di cronistoria

Nei primi anni '60 i rapporti del CAI con l'UIAA sono tenuti dall'ingegnere torinese Giovanni Bertoglio, più noto come Redattore della Rivista del CAI.
Poi la Commissione viene ufficialmente fondata; la presiede l'accademico varesino Mario Bisaccia; dopo la sua morte nel 1975 in Caucaso, nel corso di una esercitazione UIAA, l'incarico viene assunto dal Col. Carlo Valentino, allora Comandante della Scuola Alpina Guardia di Finanza. Nel 1980 gli succede l'Ing. Carlo Zanantoni (pure appartenente al CAAI) che la presiede sino al 1998. Dal 1999 al 2016 il Centro Studi è presieduto dall'INA-CAAI Giuliano Bressan. Dal 2017 il CSMT è presieduto dall’I.A., Ing. Massimo Polato.

Evoluzione delle attività

Negli anni '60 e nei primi '70 l'argomento principale di studio è stato, comprensibilmente, quello della progressione su roccia e ghiaccio e della assicurazione dinamica; in quel periodo si sono affrontati i problemi fondamentali dell'assicurazione in cui, dalla collaborazione fra Mario Bisaccia, Franco Garda e Pietro Gilardoni, è nato il "mezzo barcaiolo", massimo contributo alla sicurezza in arrampicata, ancora oggi fra i più validi freni per assicurazione dinamica. Pare che Franco Garda lo abbia scoperto per caso, ma il risultato è dovuto al fatto che l'attività in quegli anni era molto intensa, appassionata e mirata. Di necessità, il lavoro si è venuto spostando nel tempo verso lo sviluppo delle norme relative alla resistenza degli attrezzi, prima corde e moschettoni, poi piccozze e così via, sempre però dedicandosi appena possibile all'aspetto fondamentale della progressione e della assicurazione dinamica.

Per marcare l'evoluzione temporale dello studio dei problemi di sicurezza (per l'UIAA, non solo per la nostra Commissione), vale la pena di citare il contributo alle:

  • norme sulle piccozze - prove di arresto di caduta con piccozza su pendii in neve - nel corso di una riunione UIAA organizzata in Marmolada nel 1976 da Carlo Valentino con la collaborazione della Scuola Alpina Guardia di Finanza;
  • dimostrazioni fondamentali di assicurazione dinamica - organizzate nel 1979 alla palestra di Rocca Pendice (Teolo - Pd) con la collaborazione della CIMT VFG;
  • nascita delle mezze-corde durante la riunione UIAA di Venezia 1979.

Negli anni seguenti l'attività si è sempre più spostata verso gli studi per la definizione delle norme di resistenza per i materiali, e qui dovremmo dilungarci nelle citazioni, basti ricordare il contributo della CCMT alle norme su corde, viti da ghiaccio, chiodi da roccia, dissipatori.

Nel 1986 viene progettato un "banco prove di caduta per valutare la resistenza delle corde", in pratica l'apparecchiatura Dodero. La struttura viene installata nel 1987 presso il laboratorio della Facoltà di Scienza e Tecnica delle Costruzioni dell'Università di Padova e nel 1988 hanno inizio le varie prove e gli studi relativi alle corde. Negli ultimi anni le norme UIAA sono state (semplificando) assunte come norme europee (EN), e come tali sono, dal 1995, obbligatorie in Europa.

Fra le attività successive va anzitutto citata la realizzazione nel 1990, in collaborazione con la Commissione VFG, della Torre di S. Lazzaro, ora presso il Centro Sportivo Brentella (Pd), poderoso laboratorio per le varie prove di assicurazione dinamica e utilissimo strumento di divulgazione didattica.